«Il trattato di libero scambio non è una buona idea» per gli Stati Uniti. Dal Giappone, tappa iniziale della sua prima missione diplomatica nel continente asiatico da presidente americano, Donald Trump difende la sua decisione di uscire dalla Trans Pacific Partnership, il patto commerciale firmato nel febbraio 2016 da dodici Paesi dell’area dell’Asia e del Pacifico compresi gli Usa guidati da Barack Obama. Nazioni che insieme rappresentano il 40% dell’economia mondiale. Ma secondo l’attuale leader della Casa Bianca il Ttp non è la mossa giusta per rilanciare gli scambi con il Paese del Sol Levante, nel quale «gli Stati Uniti continuano a non ricevere un equo trattamento».
Nel suo intervento nella sede dell’Ambasciata americana di Tokyo, alla presenza della Comunità dei rappresentanti d’affari degli Usa e del Giappone, Trump ha confermato dunque quello che è stato uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale conclusasi ormai un anno fa, spingendo per un maggiore protezionismo del mercato interno del lavoro. E ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno subito un deficit commerciale a favore del Giappone per troppi anni. «Vogliamo un commercio giusto e reciproco. In questo momento il nostro commercio con il Giappone non è libero né reciproco, ma so che lo diventerà», ha spiegato.
Trump si è inoltre lamentato del mercato delle auto. Secondo il presidente americano, infatti, milioni di vetture giapponesi vengono vendute ogni anno negli Stati Uniti, mentre non esiste un mercato per i veicoli Usa in Giappone. Per questo, ha spiegato, durante la sua visita a Tokyo si impegnerà affinché si possa arrivare a negoziare una soluzione in modo amichevole col governo nipponico, per rendere gli Stati Uniti un posto più vantaggioso in cui investire, creando posti di lavoro.
Il presidente americano rimarrà in Giappone fino a domani, quando partirà verso la Corea del Sud per proseguire il suo lungo tour asiatico. Le tappe successive saranno la Cina, il Vietnam e, il 14 novembre, le Filippine.