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Battisti in bilico
estradizione più vicina
Orlando: "Lavoriamo sodo"

Atteso il verdetto della Suprema Corte

"Il recente reato non ha rilevanza"

di Massimiliano Venturini12 Ottobre 2017
12 Ottobre 2017

“Non so su cosa si voglia basare il gabinetto giuridico della presidenza perché io possa essere estradato. Mi consegneranno alla morte”. Questo il messaggio che Cesare Battisti ha consegnato al quotidiano Estadao de S.Paulo e rivolto al presidente del Brasile Michel Temer che dovrà decidere ora se accogliere o meno la richiesta di estradizione pervenuta dall’Italia.

I ministeri della Giustizia e degli Esteri del Brasile hanno già dato il loro benestare. Manca, a questo punto, solo la decisione della Corte Suprema per rivedere lo status di rifugiato di Battisti – concesso dall’ex presidente Ignacio Lula – e predisporne il rientro in Italia.

Netta la posizione della difesa di Battisti, secondo la quale “la revisione della decisione dell’ex presidente è impossibile a cause del lasso di tempo e del fatto che non esiste alcun difetto nella conclusione finale, come riconosciuto dallo stesso Tribunale supremo federale”. “La fiducia – continua il legale – è che il presidente della Repubblica, noto professore di diritto costituzionale, rispetterà le leggi brasiliane anche a fronte di pressioni politiche interne ed esterne”.

“Battisti può essere tranquillamente estradato” ha affermato per contro il giudice Gilmar Mendes che nel 2009 seguì il caso del latitante come presidente della Corte suprema brasiliana e come relatore di uno dei due casi in cui era coinvolto l’italiano. “Il governo deve rivedere la decisione di Lula, non quella della Corte, che si è già pronunciata a favore. Bisognerebbe sottomettere nuovamente la richiesta al presidente Temer, ma immagino che le autorità italiane l’abbiano già fatto”.

Secondo il quotidiano Jornal do Brasil, il presidente avrebbe già revocato lo status di rifugiato all’uomo che dal 1981 sta fuggendo dall’Italia.  In tal caso la procedura di estradizione potrebbe essere invalidata solo in caso di accoglimento della richiesta di habeas corpus che la difesa ha inoltrato ai giudici del Tribunale Supremo Federale lo scorso 25 settembre, quando il governo italiano ripresentò la richiesta di estradizione . La decisione spetta ora al giudice Luiz Fux che – come conferma Mendes – “ancora non si è manifestato”.

Il magistrato ha respinto anche l’ipotesi che il recente reato di Battisti interferisca con una possibile estradizione: “È sufficiente che il presidente lo esenti dal rispondere al processo, determinando la sua consegna allo stato italiano”. Anche il fatto che Battisti sia sposato con una brasiliana e abbia un figlio a carico “non è un impedimento, abbiamo una giurisprudenza robusta a riguardo”, ha chiosato Mendes.

Sulla vicenda si è detto fiducioso per l’estradizione anche il ministro della Giustizia italiano Andrea Orlando: “Stiamo lavorando sodo e abbiamo fatto tutti i passi necessari per ottenere giustizia”.

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