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Junker: Ue in forte ripresa
"sui migranti l'Italia
ha salvato onore Europa"

Il discorso sullo Stato dell'Unione

davanti al Parlamento di Strasburgo

di Valerio Del Conte13 Settembre 2017
13 Settembre 2017

“Il vento è di nuovo nelle vele dell’Unione Europea”. Così ha esordito il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel discorso annuale sulle condizioni dell’Ue davanti al Parlamento europeo riunitosi a Strasburgo. “Un anno fa non eravamo in un buono stato, ma abbiamo mostrato che possiamo dare risultati – ha continuato Juncker – Abbiamo una finestra di opportunità ma non durerà per sempre, dobbiamo usare questo tempo per finire quanto iniziato a Bratislava e completare la nostra agenda positiva”. Una ventata d’ottimismo, quindi, quella portata dal discorso del presidente della Commissione europea, che ha poi affrontato punto per punto i temi principali dello scenario socio-politico attuale.

Migranti. “Non posso parlare di migrazione senza pagare tributo all’Italia per la sua generosità. Nel mediterraneo l’Italia ha salvato l’onore dell’Europa”. Questo il ringraziamento speciale di Juncker. Oltre al generale impegno dell’Italia sulla questione, ha portato buoni risultati anche il patto stipulato con la Libia, che ha ridotto i flussi migratori. “In questo la Ue ha una responsabilità comune”, ha aggiunto il presidente della Commissione europea, che si dice atterrito per le “scandalose condizioni di accoglienza in Libia”.

Economia e commercio. “Siamo al quinto anno di crescita economica”, ha affermato Juncker sottolineando che lo sviluppo della zona Euro (+2,2%) è sempre più vicino a quello degli Usa. L’Unione europea – ha aggiunto – è aperta al commercio, ma solo se c’è reciprocità: “Ogni miliardo di euro di esportazioni in più equivale a 14mila posti di lavoro in più”. Il commercio è inteso anche come “esportazione delle politiche sociali”. L’Europa è diventata più resistente, ma ora l’obiettivo è trasformare gradualmente il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) in un fondo monetario europeo. Per il presidente della Commissione “serve un ministro europeo dell’economia e delle finanze per promuovere le riforme strutturali e coordinare tutti gli strumenti quando uno stato membro rischia la recessione o l’instabilità finanziaria”.

Clima. “Vorrei che l’Ue fosse all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico”. L’Europa decide quindi di assumere un ruolo di primo piano sul tema, ora che gli Stati Uniti hanno fatto un passo indietro e si sono ritirati dall’accordo di Parigi. “La Commissione presenterà una proposta di riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti – ha continuato Juncker – l’Europa deve fare in modo di rendere grande il pianeta”.

Vaccini. “Non è pensabile che nell’Ue muoiano ancora bambini di malattie evitabili”, ha detto il presidente della Commissione davanti al Parlamento. “In Romania e in Italia dovrebbero avere accesso alle vaccinazioni senza se e senza ma – ha proseguito Juncker – Appoggiamo le misure nazionali”.

Adesioni all’Unione europea. “L’Ue conterà più di 27 membri, ma tutti gli Stati che vorranno aderire dovranno mettere in primo piano lo stato di diritto” ed è per questo motivo che l’adesione della Turchia è oramai esclusa. Così ha commentato Juncker, che ha poi precisato: “Ankara si allontana a passi da gigante da molto tempo”.

Brexit. Il presidente della Commissione europea ha definito l’uscita della Gran Bretagna un “momento triste e tragico”. Quando alcuni eurodeputati britannici hanno cominciato a tumultuare in aula, Juncker li ha redarguiti: “Lo rimpiangeremo sempre e voi lo rimpiangerete presto”.

Un presidente unico. “Più democrazia significa più efficienza. L’Europa funzionerebbe meglio se fondessimo in uno i presidenti di Commissione e Consiglio Europeo”, questa la proposta di Juncker, che ha concluso: “L’Europa sarebbe più facile da capire se ci fosse un solo capitano a guidare la nave”.

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