“Voglio dedicare il premio alle mie due famiglie: quella che mi ha generato e quella che ho costruito”, ha così esordito la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio dopo aver vinto la cinquantacinquesima edizione del Premio Campiello. “Voglio portare questo premio in Abruzzo, nella mia regione che viene fuori da un anno orribile”, ha aggiunto la scrittrice.
A portarla alla vittoria è stato il romanzo L’Arminuta, termine dialettale che significa “ritornata”. La storia parla, infatti, di una tredicenne abbandonata dalla madre affidataria e riportata a quella naturale. L’incubo dell’abbandono che ritorna, il contrasto tra le due vite vissute e la ricerca della felicità, queste le tematiche che hanno conquistato il cuore dei lettori. “È la prima volta che sono tentata da un seguito. Molti lettori e lettrici me lo hanno chiesto” ha svelato all’Ansa la scrittrice, alla quale piacerebbe molto vedere realizzato anche un film tratto dal romanzo.
“Mi complimento con Donatella Di Pietrantonio, che pone sempre l’Abruzzo al centro delle sue opere”, queste le parole di Luciano D’Alfonso, presidente della Giunta della Regione Abruzzo. “Si tratta – ha aggiunto – di un riconoscimento prestigioso per una scrittrice innamorata della sua terra, che nei suoi libri non funge solo da sfondo, ma diventa vera e propria protagonista”.
Il Campiello, premio di narrativa promosso dagli industriali veneti, ha avuto luogo nel Gran Teatro La Fenice di Venezia. La cerimonia di premiazione è stata condotta da Enrico Bertolino e Natasha Stefanenko. Lo spettacolo andrà in onda il 20 settembre su Rai 5. A decidere il vincitore, però, è stata una giuria popolare di 282 lettori anonimi (46% donne e 54% uomini).
“Non esiste una vittoria che non nasconda il germe di una sconfitta e viceversa”, ha commentato il secondo arrivato, Stefano Massini, che ha collezionato 99 voti con Qualcosa sui Lehman. A seguire La città interiore di Mauro Covacich, La notte ha la mia voce di Alessandra Sarchi e La ragazza selvaggia di Laura Pugno. Vince, invece, il premio Campiello Giovani 2017 il 21enne Andrea Zancanaro, studente in Medicina di Feltre. Ognuno ha il suo mostro è il titolo del racconto premiato dalla Giuria dei Letterati, che ha commentato: “È la storia di un incontro tra due lucidi disagi psichici, due personalità distinte e parimenti eccentriche, in un’alchimia calibrata e plausibile”.
Circa mille sono stati gli invitati, tra cui spiccano il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, Emma Marcegaglia, Arrigo Cipriani e Inti Ligabue. Per il mondo dell’editoria, invece, presenti Enrico Selva Coddè, Mario Andreose, Elisabetta Sgarbi e Cesare De Michelis.