La Vuelta è ancora aperta e lo Squalo Nibali può ancora vincerla. Questa è la notizia che arriva dalla tappa numero 17 della corsa spagnola: Ieri sulle strade dell’Alto de los Machucos la battaglia è stata durissima. Alla fine è stato l’austriaco dell’Aqua Blue Sport Stefan Denifl a mettere le ruote davanti a tutti, concretizzando una lunga funga fuga e sconfiggendo il maltempo che si è abbattuto sulla tappa. Ma è dietro di lui che si è scritta una pagina importante di questa edizione della corsa. In uno scenario da incubo, sulla salita finale –con pendenze che raggiungono il 26% ma senza la pioggia caduta su buona parte del resto del percorso- Vincenzo Nibali è riuscito a mettere in difficolta il britannico Chris Froome, che è apparso poco brillante, ed è riuscito a recupere sul leader della corsa 43 secondi, piazzandosi quarto nella classifica di giornata.
Da segnalare anche l’impresa del vecchio fuoriclasse Alberto Contador arrivato secondo a 1’21’’ dal podio: giunto alla sua ultima corsa, lo spagnolo è apparso lucido e spietato nel rilanciare la sua azione: anche quando a 6 km dall’arrivo si è trovato senza più gregari da spendere, il Pistolero è riuscito ad accendere la miccia, in barba ai sui 34 anni di età. La Vuelta è aperta più che mai, quindi.
Il trentaduenne siciliano ha parlato dopo l’arrivo ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Pensare che non stavo benissimo. La crono di martedì mi dava sensazioni un po’ strane. Nel puntare la salita c’era questo ritmo un po’ difficile. poi quando è scattato Alberto è come se mi fosse sbloccato. Ho trovato il mio ritmo e sono salito così. Nel finale ho trovato una buona mano da Zakarin, avevamo entrambi interesse: io a guadagnare su Froome e lui su Kelderman per salire sul podio. C’è stato tra di noi un buon accordo. Giornata difficile. Molto dura (…) Il tempo guadagnato? Buono ma non è abbastanza”.
Una tappa che peserà sicuramente sulle gambe di tutti si corridori, soprattutto per le pendenze disumane: Così ripide da far perdere l ’equilibrio ad una moto dell’organizzazione.