“Decideranno gli iscritti, come è sempre stato” ribadisce Davide Casaleggio in riferimento alla scelta del candidato premier del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni. Ma le polemiche non si placano: dalle accuse di una progressiva scomparsa della democrazia diretta a chi sostiene che il sistema porti ad una quasi certa investitura di Lugi Di Maio. A poche settimane dalle primarie grilline il clima è dunque più teso che mai, specie per l’uscita del libro “Supernova: come è stato ucciso il M5S” di Nicola Biondo e Marco Canestrari, due ex della Casaleggio Associati che svelano vari retroscena interni al movimento, prevista su Amazon a partire da domani 8 settembre.
Anche il docente di storia contemporanea Aldo Giannuli, un tempo filo-grillino, adesso non fa sconti: “Sono primarie bulgare e non so nemmeno se ci sarà qualcuno disposto a candidarsi” dice in un’intervista a Repubblica.it. E aggiunge: “Sono state abbandonate le grandi battaglie, come quella sull’euro, il Jobs Act, la legge elettorale, le riforme. Resta quella sui vitalizi: poca roba”. Non solo, si dice perplesso anche su una vera necessità delle primarie pentastellate, visto che poi il candidato dovrà comunque attenersi al programma votato sul blog.
Ma gli attacchi al Movimento non finiscono qui: una vera e propria bomba è stata sganciata dal libro di Biondo, ex capo ufficio alla Camera per due anni, e Canestrari, che ha lavorato come informatico per più di quattro anni alla Casaleggio Associati. In un capitolo di “Supernova” sarebbe riportato che Casaleggio senior avrebbe comunicato solo con Di Maio, in un altro che Grillo non sapeva come muoversi dopo il 25% alle politiche del 2013. Non solo, sarebbe stato Davide Casaleggio a scegliere la Raggi e non la democrazia del Blog. Inoltre già da tempo Di Maio sarebbe convinto di arrivare a Palazzo Chigi, un giorno avrebbe indicato a Biondo il terrazzo del governo esclamando “quando sarò lì verrai con me”.
Nonostante tutto, Davide Casaleggio non si scompone e in un’intervista al Corriere, facendo un bilancio dei dieci anni dal primo Vaffa day, afferma che il Movimento “si è evoluto ed è cresciuto”, essendo “la prima forza politica italiana” e avendo “tutte le carte in regola per andare al governo del Paese”.