La politica è colpevole di un’intrusione senza precedenti nella gestione ordinaria di un’azienda: la Rai. È questa l’accusa, per niente velata, di uno dei volti più noti di Viale Mazzini, Fabio Fazio. Il conduttore di Che tempo che fa ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale ha spiegato di sentire il dovere di dire come la pensa. In un momento in cui, dopo l’introduzione del tetto dei 240mila euro lordi ai compensi dei dipendenti votato nel 2016 dal Parlamento, è arrivato mercoledì il parere dell’Avvocatura di Stato sulla questione: il monte stipendi è stato definito contrario alla libertà d’impresa. Secondo Fazio le decisioni degli ultimi mesi hanno mortificato coloro che rappresentano un patrimonio per l’azienda. «Figure di primissimo piano chiedono di mandare via l’Ad della Rai, danno i voti ai servizi dei telegiornali, fissano gli stipendi, decidono quanta pubblicità deve andare su un canale. È questo il ruolo corretto della politica?». In settimana Fazio ha anche lanciato la sua nuova società di produzione. E nella discussione c’è spazio anche per i progetti futuri del conduttore, che potrebbero essere influenzati dalla vicenda: «Per ora lavorerò per la Rai e continuerò a farlo fino a fine maggio. Se ho ricevuto offerte da Sky? Non posso rispondere. Certo, se i partiti indeboliscono il servizio pubblico, gli editori privati sono incoraggiati ad approfittarne. Il mercato esiste, anche se qualche politico lo ha dimenticato».
Tetto agli stipendi in Rai
interviene Fabio Fazio
"Intrusione della politica"
Il conduttore prudente su offerta di Sky
"Fino al 28 maggio resto, poi si vedrà"
31 Marzo 201756
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