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HomePolitica Magistrati, arriva legge che regolamenta l’ingresso in politica. Molti i nuovi paletti

Magistrati, arriva la legge
sull'ingresso in politica
i nuovi limiti per le toghe

Manca l'ultima lettura in Senato

proteste dei 5Stelle e di Forza Italia

di Christian Dalenz31 Marzo 2017
31 Marzo 2017

Via libera della Camera alla legge che disciplina l’ingresso dei magistrati in politica. Il Senato ne aveva già approvato in prima lettura una versione nel 2014. I deputati però hanno fatto delle modifiche a quel testo. Dunque la legge dovrà ora fare ritorno a Palazzo Madama perché possa essere approvata in via definitiva. Il provvedimento è stato votato da 211 deputati e respinto solo da due. 29 gli astenuti.

Ecco le disposizioni del testo approvato ieri.

  • I limiti riguarderanno tutti i magistrati (ordinari, amministrativi, contabili e militari) e per tutte le elezioni (europee, politiche, regionali e amministrative).
  • I magistrati non potranno essere candidabili nel collegio in cui hanno lavorato negli ultimi 5 anni, e dovranno essere in aspettativa da almeno 6 mesi.
  • Finita l’esperienza politica, potranno tornare a lavorare solo in un collegio diverso da quello in cui sono stati eletti. Per 3 anni non potranno ricoprire incarichi direttivi o semidirettivi nè funzioni inquirenti, ma esclusivamente funzioni giudicanti collegiali.
  • I sindaci non potranno più svolgere contemporaneamente funzioni politico-amministrative e funzioni giudiziarie in luoghi diversi. Saranno dunque obbligati all’aspettativa, diversamente dalle norme vigenti.
  • Anche qualora non eletto, il magistrato avrà dei limiti sulla sua attività giudiziaria: potrà esercitarla solo in una circoscrizione diversa da quella in cui si era candidato. E per due anni, niente funzioni inquirenti.
  • Qualora ne avesse diritto, il magistrato può richiedere, per il rientro, di essere collocato in Cassazione, nell’Avvocatura di Stato (senza incarichi direttivi per due anni) o nel Ministero della Giustizia.
  • Gli ex capi di gabinetto o componenti di Authority non potranno svolgere incarichi direttivi o semidirettivi al rientro nella professione.
  • Chi non rispetterà le suddette regole potrà incorrere in una sanzione disciplinare fino a quattro anni di anzianità.
  • Sarà disponibile sul sito della Presidenza del Consiglio una lista di tutti i magistrati fuori ruolo. Questa misura è stata proposta da un emendamento di Roberto Giachetti (Pd).

Critiche a queste norme sono giunte in particolare da M5S e Forza Italia. Tofalo (M5S) vede nelle norma che permette il rientro in carriera anche in Cassazione un favore particolare ad Anna Finocchiaro (PD), ministro per i Rapporti con il Parlamento, che a Sisto (FI) trova scandalosa l’esclusione dal testo della norma che prevedeva l’astensione dal giudizio per il penalista che, già partecipante ad un elezione o con un incarico di governo in passato, si trovasse davanti un imputato che era stato eletto o avesse anche solo partecipato a delle elezioni negli ultimi 5 anni. Una norma che era stata invece approvata in Senato.

 

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