Tutte le agenzie di stampa ieri erano in assemblea sindacale. Il motivo: la decisione del ministro dello sport Luca Lotti, che ha anche la delega per l’editoria, di aprire un bando europeo per la fornitura di notizie al governo. Il bando sarebbe diviso in due lotti, uno per le amministrazioni pubbliche e l’altro per il ministero degli Esteri. Ciò comporterebbe la fine del regime delle convenzioni che era in vigore finora.
La critica del provvedimento è praticamente unanime da parte delle agenzie di stampa. Il segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) Raffaele Lorusso ha espresso il suo allarme. La decisione “rischia di mettere in crisi il settore dell’informazione primaria, con pesanti ripercussioni sul piano occupazionale e grave pregiudizio per un bene pubblico fondamentale, qual è appunto l’informazione”, ha detto. Dello stesso avviso Ansa, Agi, Adnkronos, Askanews e 9colonne. La preoccupazione riguarda anche l’apertura del bando a tutta l’Unione Europea, con il rischio che l’erogatore del servizio finisca dunque per non essere italiano.
La federazione intende comunque proseguire il dialogo con il governo per una nuova legge di sistema. Legge della cui necessità si è detto convinto anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone. Il suo parere è che nei fatti ciò che fa il governo nei confronti delle agenzie è elargizione legittima di contributi, più che fornitura di servizio. E teoricamente il governo potrebbe stabilire una deroga dal regime di contrattualizzazione pubblica. Ma un tentativo del genere era già stato oggetto di una direttiva, poi impugnata dal Tar del Lazio. Evento che ha portato alla decisione di questi giorni.
Per Cantone, dunque, allo stato attuale delle cose non c’è alternativa al bando. Dal punto di vista formale si tratta infatti di un contratto di servizio tra governo ed agenzie di stampa, a cui non si può che applicare il codice dei contratti. Il presidente dell’Anac inoltre garantisce che l’Authority farà di tutto per garantire una gara accessibile a tutti e senza disparità.