“Quando mio padre sentiva che il lavoro di agente di viaggio cominciava a stargli troppo stretto, mia madre, essendo architetto, aveva già trasformato la casa progettando mobili e arredi interni, mentre mio padre lavorava all’esterno con le sue sculture in cemento alla Gaudì. È stato tutto molto graduale e pian piano ci si è accorti che la vera opera d’arte era diventata appunto la nostra casa che ora è un museo». Lo racconta Tania, 38 anni, figlia di Emmanuele Lombardo, 67 anni e Francesca De Santi, 64. Negli ultimi vent’anni hanno trasformato la villa di famiglia a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, in una sorta di casa museo. «C’era un tempo in cui le opere d’arte le compravo, poi ho deciso di realizzarle io», dice Emmanuele.
La villa somiglia a un cantiere artistico sempre aperto, i viali esterni dedicati ad artisti famosi: piazzetta Beethoven, ingresso Ludovico Corrao, largo Prassitele, pagoda Pirandello, slargo Allen Ginsberg, passaggio di Socrate, pagoda Salvator Dalì, rua Joan Mirò, viale Anton Gaudì, cortile Pietro Consagra. Alle pareti i quadri della figlia Tania ricche di colori e di riferimenti alle correnti dell’arte contemporanea. Dappertutto installazioni e sculture in vetro, e ferro e vasi in ceramica che si snodano in un labirinto dell’immaginario che diventa forma e sostanza. Spicca l’attenzione pure al territorio con l’esposizione di oggetti appartenuti al mondo contadino che ora, in un’operazione di riciclaggio dell’oggetto di consumo, assurgono ad opere d’arte. La casa museo può essere visitata. «Basta che qualcuno ne faccia richiesta, noi siamo disponibili ad aprire le porte della nostra dimora», sottolinea Tania.