Zuckerberg ha inaugurato la nuova strategia di Facebook: lo sviluppo di strutture virtuali che diano la possibilità di poter creare delle comunità globali, che si rendano protagoniste del cambiamento. È stata la famosa lettera di quasi seimila parole, resa pubblica la scorsa settimana, a rivelare le modalità con cui l’imprenditore statunitense intende migliorare il suo social. Il gigante di San Francisco punta infatti ad un sostanziale ritorno al reale.
È di queste ore infatti la notizia della volontà dalla compagnia fondata a Cambridge di potenziare “Facebook Recruiting”, un network che ora punta a fare concorrenza a LinkedIn: le aziende potranno aprire canali e profili su cui saranno pubblicabili offerte di lavoro. Agli utenti sarà offerta la possibilità di inviare un social-curriculum per candidarsi. Facebook conta di coinvolgere in questo business un miliardo di persone. Una dichiarazione di guerra per le orecchie di LinkedIn, che dal giugno 2016 è di proprietà di Microsoft, che rappresenta un monopolio nelle reti sociali di stampo professionale.
Zuckerberg afferma che i gruppi presenti sul social possono essere un punto di partenza importante per connettere e far incontrare le persone fisicamente. Il nuovo corso “realista” che il giovane miliardario ha individuato per la sua impresa è la responsabilizzazione attraverso il Safety Check in caso di disastri o attacchi oppure attraverso attività di crowdfunding per le donazioni solidali.
Sollecitato da molte istituzioni, Facebook sta cercando di controllare la circolazione di news sul social e l’eliminazione di notizie false, come più volte chiesto dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Ritorno al reale anche per le foto, che prendono sempre più corpo nel social. Dopo Instagram e Snapchat è possibile anche su Facebook registrare fotogrammi o brevi video da pubblicare istantaneamente. Contenuti che poi scompaiono nel giro di 24 ore, come avveniva su Snapchat. Un ritorno alla realtà fisica che trova, però, ampio spazio nell’etere.