Otto Paperoni hanno la metà della ricchezza del mondo intero. 426 miliardi di dollari americani: questo è il valore che si trova distribuito fra gli 8 portafogli più ricchi e circa 3,6 miliardi di indigenti nel mondo. I Billionaires sono stati inseriti nel rapporto “Un’economia per il 99%”, diffuso alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, che si aprirà domani fino al 20 gennaio prossimo. Il rapporto è stato presentato da Oxfam, un’importante confederazione internazionale specializzata in aiuto umanitario, progetti di sviluppo e soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia.
Ma chi sono questi 8 ricconi? Il primato è ancora del 61enne fondatore di Microsoft, Bill Gates, con il suo patrimonio personale di circa 75 miliardi di dollari. Medaglia d’argento per il magnate dei cheap-clothes, Amancio Ortega: lo spagnolo tocca quota 67 miliardi di dollari, grazie a marchi quali Zara, Barshka, Massimo Dutti, Pull and Bear, Stradivarius e Oysho. Gradino più basso del podio per un altro americano, Warren Buffet: classe 1930, Buffett ha creato il suo tesoretto da 60,8 miliardi di dollari grazie ai suoi azzeccati investimenti finanziari. Al 4° posto, a quota 50 miliardi, c’è il messicano Carlos Slim, magnate delle comunicazioni dell’America Latina, che controlla quasi il 70% del traffico mobile del continente. Sono tutti americani gli altri 4 uomini che compongono questa speciale classifica: Mr. Amazon, Jeff Bezos (con una ricchezza di 45 miliardi di dollari), il papà di Facebook Mark Zuckerberg (44,6), il fondatore della casa di sistemi IT Oracle, Larry Elison (43,6) e Michael Bloomberg, magnate dei media ed ex sindaco di New York (“solo” 40).
Nello stesso rapporto, Oxfam evidenzia quanto il rapporto fra i pochi ricchi del mondo ed i più indigenti rappresenti una forbice dai contorni sempre più vasti, che coinvolge anche la questione di genere: in questa situazione le donne trovano maggiormente lavoro in settori con salari più bassi e hanno sulle spalle la gran parte del lavoro domestico e di cura non retribuito. Per Oxfam, allo stato attuale, ci vorranno 170 anni perché una donna raggiunga gli stessi livelli retributivi di un uomo.