NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeEsteri Dopo la vittoria di Trump
guerre intestine complicano
la formazione del team

Dopo la vittoria di Trump
guerre intestine complicano
la formazione del team

di Valerio Del Conte18 Novembre 2016
18 Novembre 2016

L’uragano Trump che ha travolto gli Stati Uniti getta nel caos la politica interna del Paese. L’assemblaggio del team guidato dal neo presidente e dal suo vice, Mike Pence, risulta complicato. Un alto collaboratore di Trump ha reso nota la proposta al generale Michael Flynn di ricoprire la carica di consigliere per la sicurezza nazionale. Il generale in pensione è un personaggio controverso: ha guidato importanti missioni della Nato, come quelle in Afghanistan e in Iraq, e fu allontanato da Obama per divergenze ideologiche. È fortemente schierato contro l’accordo sul nucleare iraniano e intende abbattere il radicalismo islamico con ogni mezzo.

La Cnn e la Nbc rivelano poi un incontro tra Trump e l’ex candidato repubblicano alla presidenza Mitt Romney. Il posto di segretario di Stato, carica ricoperta da Hillary Clinton durante il governo Obama, sarebbe il motivo dell’incontro. Romney non è l’unico in lizza, altri tre nomi si contendono la carica di capo della diplomazia. Uno è quello di Rudy Giuliani, ex sindaco di New York, ma alcuni conflitti di interessi per consulenze a governi stranieri, come l’Arabia Saudita e il Venezuela di Hugo Chavez, potrebbero arrestare la sua corsa. Già in passato, lo stesso problema costò a Giuliani la corsa alla Casa Bianca. Il secondo nome è quello di Bob Corker, presidente della commissione degli Affari Esteri. Il terzo, infine, è il neo conservatore John Bolton, interventista durante la guerra in Iraq.

Secondo alcune indiscrezioni, uno dei papabili alla carica di ministro della Giustizia è Ted Cruz, rivale di Trump durante le primarie del partito repubblicano. L’indiscrezione nasce dalla visita di Cruz alla Trump Tower, a seguito della quale ha poi dichiarato l’intento di proteggere “finalmente” la Dichiarazione dei diritti e la costituzione americana. Intanto le nomine ufficiali si fermano a due: il presidente del partito repubblicano Reince Priebus come capo staff alla Casa Bianca e l’esponente di estrema destra Stephen Bannon come chief strategist.

Il governatore del New Jersey Chris Christie passa dalla posizione di capo del transition team a vice, e i quattro membri a lui legati sono già stati costretti al ritiro. La causa sarebbe una “vendetta” da parte di Jared Kushner, marito di Ivanka Trump. Circa dodici anni fa, infatti, suo padre finì in manette per evasione fiscale proprio a causa di Christie, all’epoca procuratore. Come si nota, i veleni interni rendono la strada irta di ostacoli per il tycoon. A ciò si aggiunge anche il noto astio che lo speaker della Camera Paul Ryan nutre nei suoi confronti, forse proprio a causa di ambizioni presidenziali. Donald Trump comincerà ufficialmente il suo mandato il 20 gennaio. Quel giorno, si spera, i nomi di tutti e 15 ministri verranno rivelati.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig