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Le cifre di Expo 2015 parlano di circa 20 milioni di presenze. Ma il Codacons denuncia: «visite impossibili e biglietti inutilizzabili» per le file eccessive. In visita ai padiglioni anche il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, in occasione del “World Food Day”

di Samantha De Martin16 Ottobre 2015
16 Ottobre 2015

expo recordMissione (quasi) compiuta per Expo, mentre è in corso il “fulmen in cauda” (la stoccata finale particolarmente brillante, ndr)  che ascrive a queste ultime due settimane che precedono la chiusura, un sorprendente e, da molti inaspettato, afflusso di visitatori. “In cauda venenum” diceva qualcuno. E infatti, nonostante le cifre che parlano di una partecipazione di quasi 20 miliioni di visitatori, non mancano le polemiche e le battute al vetriolo da parte di chi guarda all’Esposizione di Milano come a un gigantesco flop.

Eppure i dati ci sono e riguardano soprattutto settembre. Se il primo sabato del mese ha permesso all’Esposizione di sfondare per la prima volta il tetto dei 200mila, solo sabato scorso sono stati sfiorati i 250mila ingressi. Nel report della società si leggono anche le presenze della settimana, con la media giornaliera di circa 160mila. Al commissario unico, Giuseppe Sala – che ha parlato di «una settimana indubbiamente molto positiva» sul fronte degli ingressi, pur evitando almeno per il momento la parola “successo” – ha fatto eco il premier Matteo Renzi. «Tanta gente, ma anche tante idee. A cominciare da quelle sul come tener vivo questo appuntamento sotto il profilo ideale e culturale» ha commentato il presidente del Consiglio.

L’assalto ai padiglioni, da parte di visitatori arrivati da ogni parte di Italia e del mondo, ha determinato l’intensificarsi dei controlli agli ingressi e l’apertura anticipata dei cancelli durante il fine settimana.

Eppure un’ombra di scetticismo stempera gli entusiasmi. Il Fatto Quotidiano, qualche mese fa, aveva denunciato la falsificazione dei dati forniti da Sala relativamente agli ingressi giornalieri di maggio e giugno. Nei giorni scorsi il Codacons – il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori – aveva tuonato contro le visite “impossibili” ai padiglioni di Rho e i biglietti inutilizzabili a causa delle eccessive code. Martedi scorso l’associazione aveva mandato una diffida urgente a Expo 2015 Spa nella quale si chiedeva «la modifica immediata delle condizioni di accesso all’esposizione universale e il rimborso di quanto pagato in favore di chi è ancora in possesso di biglietti di ingresso non usufruiti». In particolare si faceva riferimento alle file davanti ai padiglioni, che comportano un’attesa media di tre ore con punte di sette per quello del Giappone e di sei per il padiglione Italia. «La necessità di coprire le spese sostenute per Expo 2015 – si legge nella nota di Codacons – ha portato a consentire accessi quotidiani praticamente illimitati all’area».

Intanto questa mattina il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha inaugurato il «World Food Day», la Giornata Mondiale dell’Agricoltura che si celebra quest’anno nel giorno del 70esimo anniversario della fondazione della Fao. Dopo essere stato accolto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e dal commissario unico di Expo, Beppe Sala. Ban Ki- Moon si è recato in visita al padiglione Zero, salutato dagli applausi degli studenti in coda per la visita. Durante il suo messaggio, il segretario ha anche ricordato l’importanza dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile e i 17 obiettivi che include e che mirano a «guidare il nostro lavoro verso un futuro di dignità e prosperità per tutti in un pianeta in salute».

Samantha De Martin

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