Ottocento agenti schierati per impedire l’accesso ai musulmani di età inferiore ai 40 anni sulla Spianata delle Moschee. Così Israele cerca di evitare nuovi scontri sul luogo considerato sacro sia per l’Islam che per l’ebraismo e ormai teatro di disordini da settimane. Da quando il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha messo al bando il movimento Al Mourabitoun, che si oppone alla presenza di visitatori ebrei sulla Spianata delle Moschee perché dissacrerebbero il luogo con i loro “piedi sporchi”.
Sotto i sassi dei palestinesi e le granate stordenti degli agenti palestinesi sono rimaste ferite decine di persone. La tensioni a Gerusalemme sono state anche oggetto di un colloquio fra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il segretario generale dell’Onu Ban Ki moon. Le Nazioni Unite si sono dette preoccupate e hanno lanciato un appello alla calma, mentre Netanyahu avrebbe assicurato Israele rispetta lo status quo in maniera ”meticolosa”.
Corinna Spirito