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SDEGNO DEI SINDACATI PER IL LICENZIAMENTO DI UN PROFESSORE NEL TREVIGIANO. VIOTTO: «SIAMO INORRIDITI»

di Domenico Cappelleri11 Marzo 2015
11 Marzo 2015

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Voti alti a compiti scadenti, voti bassi per lavori ben fatti e il prof viene licenziato. Ha suscitato scalpore l’allontanamento del docente dell’istituto superiore Einaudi-Scarpa di Montebelluna nel trevigiano. Il provvedimento preso dal dirigente scolastico, a seguito delle denunce degli studenti e dell’intervento degli ispettori inviati dall’ufficio scolastico regionale, è destinato a far discutere.
I sindacati si dicono inorriditi. Marta Viotto, segretario generale provinciale della Flc-Cgil ha dichiarato: «Questo sistema mi spaventa perché attiva un clima di sfiducia, di tensione, di paura. E mi spaventa che il preside dica che ha avuto coraggio e che la gente si complimenti con lui. Ci possono essere momenti difficili. Cos’ha fatto la dirigenza per il professore? Nulla».
Il preside Gianni Maddalon intanto in questi giorni ha parlato di scelta difficile ma ben ponderata: «Non ho dormito la notte ma alla fine ha prevalso l’interesse generale. Mi spiace molto per quel professore».
L’episodio ha un solo precedente che risale al 1987, all’epoca un’insegnante di Padova fu licenziata perché ritenuta incapace di stare in cattedra. La docente fece ricorso al Tar, ma morì prima che il tribunale regionale si esprimesse. La strada amministrativa sembra anche essere la via che vuole percorrere il docente mandato a casa. Se il Tar dovesse dargli ragione, a pagare dovrà essere il capo d’istituto che ha preso il provvedimento.
In poco tempo Maddalon è diventato una specie di eroe locale, i cittadini lo ringraziano, gli danno pacche sulle spalle. In realtà ci sarebbe poco da esultare, rimane il caso umano di un professore rimasto senza posto di lavoro. Si è espresso in questo senso il provveditore dell’Ufficio scolastico provinciale di Treviso, Giorgio Corà, che ha spento gli entusiasmi di alcuni: «Prendo atto che è stato usato uno strumento del nostro ordinamento, ma non mi piace quando sento dire che si sta facendo pulizia».

Domenico Cappelleri

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