È stata uccisa ieri in un agguato a Tripoli un’attivista libica. La donna, Intissar al-Hasaari, è stata colpita mentre era a bordo della sua automobile insieme a una zia. Lo confermano alcuni parenti della donna, che qualche anno fa aveva fondato l’Enlightenment Group, nato per combattere le milizie armate della capitale. Intissar faceva parte del movimento “Donne libiche per l’illuminismo”, con il quale aveva più volte cercato di porre fine all’isolamento culturale delle ragazze nel paese.
Chiedeva il disarmo delle milizie in Libia, definendo i soldati dello stato islamico violenti e brutali, uomini che mascherano il sangue di chi uccidono nel nome del fondamentalismo religioso. Credeva profondamente nel potere dei libri, nel potere che la cultura può dare a chi la adopera nella vita quotidiana. Per questo aveva aperto una biblioteca-bar tenuta da un gruppo di donne volontarie. Usava spesso i social network per coinvolgere utenti nella sua iniziativa.
Intissar è solo l’ultima delle tante donne eroine che hanno pagato con la vita il loro impegno per la libertà nei loro Paesi. Sempre ieri, una funzionaria francese e la sua interprete sono state rapite a Sanaa, capitale dello Yemen. Nessuno pare ancora aver rivendicato il rapimento delle due donne. Il presidente francese Francois Hollande, ha annunciato durante una conferenza stampa che farà tutto il possibile per liberare la sua connazionale.