Incoraggiato da una speranzosa attesa in vista dell’imminente rivoluzione annunciata sul fronte scuola dal governo Renzi, il nuovo anno scolastico apre oggi i battenti in numerosi istituti italiani dove, tra fervido ottimismo e scetticismo esasperato, alunni e docenti tornano in aula tra le immancabili aspettative e i tradizionali buoni propositi.
Dopo gli alunni della provincia autonoma di Bolzano, rientrati in aula lo scorso 8 settembre, dopo gli allievi molisani, abruzzesi, valdostani e altoatesini, già al lavoro da qualche giorno, tocca oggi agli studenti delle altre regioni – ad eccezione di Puglia e Sicilia in cui l’inizio dell’anno scolastico è posticipato al 17 settembre – nonostante l’iniziale ipotesi, subito smontata, da parte di alcuni assessori di regioni settentrionali, di posticipare l’avvio delle lezioni.
A suonare oggi la campanella di benvenuto in alcuni istituti superiori, un fiorito corteo istituzionale che da Palazzo Chigi ha visto alcuni ministri varcare la soglia di numerosi istituti scolastici, accogliendo l’iniziativa del premier Matteo Renzi, finalizzata a sottolineare l’importanza svolta dalla scuola e, in generale dall’educazione, per l’esecutivo.
All’istituto “Don Pino Puglisi” del quartiere palermitano di Brancaccio, il premier Matteo Renzi, ha inaugurato l’anno scolastico proprio nel giorno in cui ricorre il ventunesimo anniversario della morte del parroco vittima della mafia. “Oggi Brancaccio è la Capitale d’Italia – ha detto il premier – . Credo che finché nelle scuole italiane ci sarà un insegnante che ha il tempo per educare alla bellezza della musica, alla bellezza di una poesia, o al rigore di un’equazione, potremo dire che quel giorno non sarà perso”. Poi, rivolgendosi agli insegnanti, il presidente del Consiglio ha espresso la convinta consapevolezza che “Il Paese tornerà a crescere se la ragioneria dello Stato tornerà a riavere stima e fiducia nei confronti degli insegnanti”.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha scelto, invece, i banchi di un istituto della periferia romana, il tecnico agrario “Emilio Sereni”, particolarmente attivo nell’innovazione didattica e nell’alternanza scuola-lavoro, dove ha anche inaugurato un birrificio artigianale allestito all’interno dell’istituto. “La riforma della scuola non è un libro dei sogni, è molto puntuale, concreta, anche se i sogni sono la base della concretezza” ha detto il ministro nel corso del tour nelle aule dell’istituto romano. E se il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha scelto di concedersi un tuffo nell’infanzia visitando la scuola Primaria Matilde di Canossa di Reggio Emilia, frequentata da bambino.
Tour scolastico aretino per il ministro per le Riforme e rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, che, alla scuola elementare “G. Mameli” di Laterina, in provincia di Arezzo, ha promesso agli studenti di tornare, tra due mesi, “per decidere quali sono le vostre idee per la scuola”.
Ha scelto di rivolgersi agli alunni del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Genova, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che ha incoraggiato gli studenti a non farsi scoraggiare da chi dice che la scuola non serve, invitandoli a “non perder tempo dietro ai telefonini e agli altri ammennicoli” che li collegano a internet.
E intanto spunta sul sito del ministero un’anticipazione di quello che sarà il nuovo esame di Stato che dovrebbe vedere la presenza di soli commissari interni, un presidente di garanzia e l’abolizione della tradizionale tesina di fine anno. Nella fucìna dell’istruzione si lavora a ritmo serrato in attesa della grande svolta.
Samantha De Martin