KIGALI – Lo sport come arma di propaganda. Il Ruanda, che appoggia la ribellione dell’M23 in Congo, segue le orme di Arabia Saudita e Qatar. Così il calcio diventa lo strumento ideale per promuovere gli interessi economici del presidente Paul Kagame.
Lo sport usato per creare legami economici
Negli ultimi vent’anni il governo di Kigali è riuscito a stabilire solidi rapporti diplomatici e commerciali in tutto il mondo, dall’Europa al Medio Oriente, servendosi della vetrina più importante e democratica: lo sport. Nel Vecchio Continente ci sono Arsenal, Paris Saint-Germain e Bayern Monaco che pubblicizzano “Visit Rwanda” sulle proprie maglie. La campagna promozionale del Ministero del Turismo ruandese è finita nel mirino del governo congolese, che ha chiesto di sospenderla. Paul Kagame è l’artefice del miracolo del Paese, trasformato in una vera e propria meta di lusso. Ma non è solo questo. Il presidente è anche accusato di aver organizzato il rapimento e l’assassinio dei suoi avversari politici.
Gli intrecci con le big del calcio europeo
L’Arsenal – il club inglese tifato da Kagame – è uno dei partner preferenziali del progetto Visit Rwanda. Questo ha portato anche a conseguenze politiche: nel 2024 il governo di Rishi Sunak ha proposto un piano per deportare gli immigrati illegali proprio in Ruanda. L’accordo con la squadra di Parigi ha altre ragioni: il club francese è di proprietà del governo del Qatar, che sta finanziando i lavori d’ampliamento dell’aeroporto internazionale della capitale ruandese. Infine in Germania Kagame ha rapporti in costante crescita, come dimostra l’annuncio del governo tedesco di investire 98 milioni di euro nel paese africano.
Il caso ciclismo
Non solo calcio. Kigali punta anche sul ciclismo, ma i mondiali in programma dal 21 al 28 settembre nella Capitale sono a rischio. Il Tour of Ruanda – la più importante corsa ciclistica africana – ha un paio di tappe che sfiorano la zona di guerra congolese. Proprio sui rapporti tra i due Paesi africani il Parlamento Europeo si è espresso, chiedendo di annullare i Mondiali se il Ruanda non dimostra di aver interrotto la sua ingerenza nel Paese vicino e i legami con la milizia armata operante sempre in Congo.