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HomeCronaca Blitz antidroga a Roma: sei persone arrestate, tra cui i fratelli Bianchi

Blitz antidroga a Roma
Sei persone arrestate
tra cui i fratelli Bianchi

Gabriele e Marco sono indagati

per l'omicidio di Willy a Colleferro

di Andrea Noci09 Dicembre 2020
09 Dicembre 2020

I fratelli Gabriele (S) e Marco Bianchi in una immagine tratta da Facebook. Si trovano nel carcere di Rebibbia i quattro ragazzi arrestati dai carabinieri della Compagnia di Colleferro per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte e nei prossimi giorni ci sarà l'udienza di convalida. Si tratta di Francesco Belleggia, 23 anni, Mario Pincarelli, 22 anni e dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi di 25 e 24 anni. Sono tutti accusati di omicidio preterintenzionale in concorso. FACEBOOK GABRIELE BIANCHI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Operazione antidroga dei carabinieri questa mattina ai Castelli romani, in provincia di Roma. In tutto sono sei gli arrestati. Tra questi anche due nomi già noti all’opinione pubblica: i fratelli Bianchi, Gabriele e Marco. Al momento i due si trovano in carcere, indagati per l’omicidio di Willy Duarte Montero, avvenuto a Colleferro lo scorso 6 settembre.

I carabinieri della Compagnia di Velletri avrebbero scoperto l’esistenza di un sodalizio criminale finalizzato alla vendita della droga nell’area di Velletri, Lariano, Artena e nei comuni limitrofi. Le sei persone, infatti, sono ritenute responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche tentata estorsione.

In tutto ciò i fratelli Bianchi avrebbero coordinato l’attività di spaccio, anche se bloccati dalla custodia in carcere per il caso Willy. Dalle indagini sarebbe emerso inoltre che tutti gli acquirenti sapevano che bisognava pagare nei tempi stabiliti, altrimenti la minaccia era di una vera e propria spedizione punitiva.

Tutta la filiera, dagli spacciatori agli acquirenti, usava un linguaggio segreto, in cui la droga veniva chiamata in vari modi: caffè, magliette, aperitivo, chiavi, cd di Gomorra i nomi più gettonati. Le consegne venivano fatte con metodo “itinerante”, cioè concordato di volta in volta. Il metodo era ben pensato tant’è che, nonostante il lockdown, le consegne avvenivano ugualmente, sfruttando i pochi momenti consentiti per gli spostamenti.

I ricavi assicurati dall’attività illecita, stando agli inquirenti, erano molto alti. Gli arrestati mostravano sui social auto di grosse cilindrata, abiti griffati e orologi di valore.

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